
06 Nov Intervista con la maestra che insegna da quasi quattro decenni preso l’Istituto Sabinianum
Per dedicare una vita ad un mestiere, devi soprattutto amarlo. Cristina Rizzato, la maestra “storica” dell’Istituto Sabinianum ci ha confessato, con certezza, che la “regola” di base per lavorare in una scuola è amare i bambini.
L’insegnante Rizzato forma generazioni da quasi 40 anni. Nonostante la sua esperienza, la maestra ci sorprende sempre con la sua modestia. Dice che il compito della scuola e degli insegnanti è saper “ascoltare i bambini”. Le abbiamo chiesto se la scuola è cambiata duranti gli anni. La risposta a questa, ma anche ad altre domande, le troviamo nel intervista.
-Sono quasi quattro decenni che Lei lavora nella scuola. Com’è cambiata la scuola nel tempo?
-La scuola è cambiata per stare al passo con i cambiamenti della società. Dall’insegnante unico detentore di tutto il sapere a un’equipe di docenti, ognuno dei quali sempre più “specializzato” in determinate discipline. Un gruppo di persone che osservano e si prendono cura di ciascun bambino nel suo essere persona, che cresce e si affaccia a guardare il mondo, sempre più desideroso di conoscere. La scuola vuole sempre più formare uomini e donne integrali, pronti ad affrontare nuove sfide, armati di conoscenze e competenze.
– Sicuramente l’insegnamento è la sua missione. Quali sono le doti che un insegnante deve avere?
-L’unica “dote” se così si vuole chiamarla, è amare i bambini. Sono loro il nostro futuro. Questa dote si concretizza nell’accoglierli, nell’accettarli nella loro totalità, nell’ascoltarli, nel far sentire la mia presenza accanto a loro. Il resto, viene bene di conseguenza.
A volte, specie quando incontro persone nuove, mi sento dire “Non farei mai il tuo lavoro! I bambini sono sempre più ingestibili”.
È vero che i bambini sono cambiati, ma i bambini fanno quello che vedono, dicono quello che ascoltano. È compito di noi adulti essere buoni esempi. Ci vuole pazienza, perché crescere richiede tempo.
– I bambini di una volta e quelli di oggi sono diversi? Se sì, in che modo?
I bambini di ieri erano stimolati in modo diverso da quello che stava loro intorno, vivevano molto la parrocchia, il quartiere…. C’erano altri modi di aggregazione, i giochi stessi erano molto diversi. Si andava a scuola per…”ascoltare la maestra”.
Oggi i bambini sono sempre in attività, fanno mille cose e hanno mille interessi. Compito della scuola e degli insegnanti è…”ascoltare i bambini”. Arrivano il primo giorno con il loro bagaglio e sta agli insegnanti individuare quali sono i loro effettivi bisogni per crescere armoniosamente. La scuola di oggi, prima rileva i bisogni dei bambini, di ognuno di loro, poi programma il suo agire.
– Quali sono gli obiettivi delle scuole primarie dell’Istituto Sabinianum?
-Le scuola primarie del Sabinianum si pongono come obiettivo la crescita dei nostri bambini, sia da un punto di vista strettamente didattico ma anche relazionale, aperto ad accogliere e accettare l’altro con riferimento alla figura di Gesù. Creare collaborazione con le famiglie per condividere i diversi aspetti della crescita dei bambini.
– Cosa augura ai bambini e ai genitori per l’anno scolastico 2018-2019?
-Per questo nuovo anno scolastico, auguro ai bambini di entrare e uscire ogni giorno da scuola con il sorriso, perché ogni giorno deve essere splendido! Ai genitori di poter condividere quanto più possibile le giornate con i loro figli.